alpini del territorio bolognese romagnolo

i cinque giovani alpini : da Argenta alla "Monterosa" a partigiani ....

di Giuseppe Martelli

pubblicato il 1° giugno 2019
aggiornata il 1° febbraio 2021
(inserite le fotografie rintracciate)

Rileggendo e catalogando gli oltre 5.000 ruoli matricolari ritrovati nelle continue ricerche dedicate al nostro territorio, sono stato particolarmente colpito dalle giovanissime figure di Rino Gualandi, Gino Mantovani, Termine Mercatelli, Rolando Nardini, Mendez Travasoni, tutti di Argenta, che sono accomunati dalla singolare e drammatica storia della loro breve vita. Arruolati e “forzati” alpini nella divisione Monterosa, poi per scelta, entrati in formazione partigiana e, dichiarati disertori, condannati a morte e fucilati dagli stessi ex commilitoni…..dei quali desidero proporre le figure rinnovandone il ricordo “per non dimenticare”.

 

Rino Gualandi nasce il 2 giugno 1923 ad Argenta, Ferrara, dove svolge la professione di contadino.


il ruolo matricolare ritrovato nel corso delle ricerche

Chiamato alle armi il 20 maggio 1943 viene assegnato all’80° Rgt. Fanteria.

Sbandatosi con gli eventi legati all’8 settembre e rientrato ad Argenta, il 7 marzo 1944, per non subire ritorsioni sulla famiglia, decide di rispondere ai bandi di reclutamento della Repubblica Sociale Italiana, “per completare la ferma interrotta alla data dell’8 settembre 1943”, ed il giorno dopo viene inviato al centro raccolta di Vercelli destinato alla Divisione Alpina Monterosa. Il 1° aprile parte per il centro addestramento in Germania.

Rientrato in Italia il 1° agosto ed assegnato al 2° Rgt. Alpini Btg. “Tirano” viene dislocato col reparto in Liguria nella zona di Chiavari, Genova. Lo stesso giorno diserta e rientrato di nascosto ad Argenta entra nella formazione partigiana brigata Rizzieri. Scoperto a seguito di una spiata, il 18 agosto viene arrestato ed essendo ricercato come disertore dal comando della stessa Monterosa, viene ricondotto in Liguria e condannato a morte. L’esecuzione mediante fucilazione avviene in località Rio delle Vallette nel comune di Sestri Levante il giorno dopo 19 agosto alle ore 19,30.

Nel dopoguerra l’apposita Commissione gli riconosce la qualifica di partigiano combattente caduto, equiparato a tutti gli effetti ai militari volontari che hanno operato in unità regolari delle Forze Armate nella lotta di Liberazione. Nel dopoguerra sul luogo dell’esecuzione viene posto un cippo per commemorare i cinque ragazzi partigiani di Argenta e il loro sacrificio.


Gino Mantovani nasce l’11 febbraio 1923 a Portomaggiore, Ferrara, poi residente ad Argenta, dove svolge la professione di contadino.


il ruolo matricolare ritrovato nel corso delle ricerche

Chiamato alle armi il 14 settembre 1942 viene assegnato XXV settore di copertura Guardia alla Frontiera.

Sbandatosi con gli eventi legati all’8 settembre e rientrato ad Argenta, il 6 febbraio 1944, per non subire ritorsioni sulla famiglia, decide di rispondere ai bandi di reclutamento della Repubblica Sociale Italiana, “per completare la ferma interrotta alla data dell’8 settembre 1943”, ed il giorno dopo viene inviato al centro raccolta di Vercelli destinato alla Divisione Alpina Monterosa designato per il 2° Rgt. Alpini Btg. “Tirano”.

Deciso a non proseguire l’addestramento in Germania, il 20 marzo diserta e rientrato di nascosto ad Argenta, il 21 maggio entra nella formazione partigiana brigata Rizzieri. Scoperto a seguito di una spiata, il 18 agosto viene arrestato ed essendo ricercato come disertore dal comando della stessa Monterosa, viene ricondotto in Liguria e condannato a morte. L’esecuzione mediante fucilazione avviene in località Rio delle Vallette nel comune di Sestri Levante il giorno dopo 19 agosto alle ore 19,30.

Nel dopoguerra l’apposita Commissione gli riconosce la qualifica di partigiano caduto, equiparato a tutti gli effetti ai militari volontari che hanno operato in unità regolari delle Forze Armate nella lotta di Liberazione. Nel dopoguerra sul luogo dell’esecuzione viene posto un cippo per commemorare i cinque ragazzi partigiani di Argenta e il loro sacrificio.


Termine Mercatelli nasce l’8 novembre 1923 ad Argenta, Ferrara, dove svolge la professione di contadino.


il ruolo matricolare ritrovato nel corso delle ricerche

Chiamato alle armi l’11 gennaio 1943 viene assegnato al 79° Rgt. Fanteria.

Sbandatosi con gli eventi legati all’8 settembre e rientrato ad Argenta, il 21 febbraio 1944, per non subire ritorsioni sulla famiglia, decide di rispondere ai bandi di reclutamento della Repubblica Sociale Italiana, “per completare la ferma interrotta alla data dell’8 settembre 1943”, ed il giorno dopo raggiunge Vercelli assegnato alla Divisione Alpina Monterosa, 2° Rgt. Alpini Btg. “Tirano”.

Deciso a non proseguire l’addestramento in Germania, il 12 marzo diserta e rientrato di nascosto ad Argenta entra nella formazione partigiana brigata Rizzieri. Scoperto a seguito di una spiata, il 18 agosto viene arrestato ed essendo ricercato come disertore dal comando della stessa Monterosa, viene ricondotto in Liguria e condannato a morte. L’esecuzione mediante fucilazione avviene in località Rio delle Vallette nel comune di Sestri Levante il giorno dopo 19 agosto alle ore 19,30.

Nel dopoguerra l’apposita Commissione gli riconosce la qualifica di partigiano caduto, equiparato a tutti gli effetti ai militari volontari che hanno operato in unità regolari delle Forze Armate nella lotta di Liberazione. Sul luogo dell’esecuzione viene posto un cippo per commemorare i cinque ragazzi partigiani di Argenta e il loro sacrificio.


Rolando Nardini nasce il 25 febbraio 1924 ad Argenta, Ferrara, dove svolge la professione di contadino.


il ruolo matricolare ritrovato nel corso delle ricerche

Chiamato alle armi il 26 maggio 1943 viene assegnato al 7° Rgt. Fanteria.

Sbandatosi con gli eventi legati all’8 settembre e rientrato ad Argenta, il 27 febbraio 1944, per non subire ritorsioni sulla famiglia, decide di rispondere ai bandi di reclutamento della Repubblica Sociale Italiana, “per completare la ferma interrotta alla data dell’8 settembre 1943”, ed il giorno dopo viene inviato al centro raccolta di Vercelli destinato alla Divisione Alpina Monterosa. Il 28 febbraio parte per il centro addestramento in Germania.

Rientrato in Italia il 1° agosto ed assegnato al 2° Rgt. Alpini Btg. “Tirano” viene dislocato col reparto in Liguria nella zona di Chiavari, Genova. Lo stesso giorno diserta e rientrato di nascosto ad Argenta entra nella formazione partigiana brigata Rizzieri. Scoperto a seguito di una spiata, il 18 agosto viene arrestato ed essendo ricercato come disertore dal comando della stessa Monterosa, viene ricondotto in Liguria e condannato a morte. L’esecuzione mediante fucilazione avviene in località Rio delle Vallette nel comune di Sestri Levante il giorno dopo 19 agosto alle ore 19,30.

Nel dopoguerra l’apposita Commissione gli riconosce la qualifica di partigiano caduto, equiparato a tutti gli effetti ai militari volontari che hanno operato in unità regolari delle Forze Armate nella lotta di Liberazione. Nel dopoguerra sul luogo dell’esecuzione viene posto un cippo per commemorare i cinque ragazzi partigiani di Argenta e il loro sacrificio.


Mendez Travasoni, detto Raul, nasce il 25 febbraio 1923 ad Argenta, Ferrara, dove svolge la professione di contadino.


il ruolo matricolare ritrovato nel corso delle ricerche

Chiamato alle armi l’8 settembre 1942 viene assegnato XXV settore di copertura Guardia alla Frontiera.

Sbandatosi con gli eventi legati all’8 settembre e rientrato ad Argenta, il 6 febbraio 1944, per non subire ritorsioni sulla famiglia, decide di rispondere ai bandi di reclutamento della Repubblica Sociale Italiana, “per completare la ferma interrotta alla data dell’8 settembre 1943”, ed il giorno dopo viene inviato al centro raccolta di Vercelli destinato alla Divisione Alpina Monterosa. Il 25 febbraio parte per il centro addestramento in Germania.

Rientrato in Italia il 1° agosto ed assegnato al 2° Rgt. Alpini Btg. “Tirano” viene dislocato col reparto in Liguria nella zona di Chiavari, Genova. Lo stesso giorno diserta e rientrato di nascosto ad Argenta entra nella formazione partigiana brigata Rizzieri. Scoperto a seguito di una spiata, il 18 agosto viene arrestato ed essendo ricercato come disertore dal comando della stessa Monterosa, viene ricondotto in Liguria e condannato a morte. L’esecuzione mediante fucilazione avviene in località Rio delle Vallette nel comune di Sestri Levante il giorno dopo 19 agosto alle ore 19,30.

Nel dopoguerra l’apposita Commissione gli riconosce la qualifica di partigiano caduto, equiparato a tutti gli effetti ai militari volontari che hanno operato in unità regolari delle Forze Armate nella lotta di Liberazione. Nel dopoguerra sul luogo dell’esecuzione viene posto un cippo per commemorare i cinque ragazzi partigiani di Argenta e il loro sacrificio.


 


Il cippo ricordo eretto sul luogo dell'esecuzione in
località Rio delle Vallette nel comune di Sestri Levante
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La foto del primo a sinistra ricordato è Vittorio Grasso
da Dogliani, Cuneo, fucilato precedentemente il 4 agosto.