Rileggendo e catalogando gli oltre 5.000 ruoli matricolari ritrovati nelle continue ricerche dedicate al nostro territorio, sono stato particolarmente colpito dalla breve, giovane, intensa, eroica vita del Capitano Giulio Rizzoli, artigliere da montagna combattente sul fronte del Dodecaneso, poi per scelta sempre su quel fronte, combattente nella lotta partigiana contro i tedeschi fino al sacrificio della vita, che desidero onorare rinnovandone il ricordo “per non dimenticare”.
Giulio Rizzoli nasce il 18 gennaio 1912 a Bologna, dove svolge la professione di studente universitario.
il ruolo matricolare rintracciato
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Il 15 luglio 1931 si arruola quale soldato volontario con ferma di anni tre ed è ammesso per il primo periodo di corso alla scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Brà specialità Artiglieria da Montagna. Il 15 ottobre viene inviato in congedo provvisorio con obbligo di frequentare il secondo periodo di istruzione presso l’Università di Bologna.
Il 20 luglio 1932 rientra alla scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Brà specialità Artiglieria da Montagna. Il 15 ottobre, superati gli esami d’idoneità, viene promosso Sottotenente ed il 17 novembre è assegnato al 3° Rgt. Art. da Montagna in Gorizia per il prescritto servizio di prima nomina.
Rientrato all’Università riprende gli studi nella facoltà di Ingegneria ed il 5 novembre 1934 porta per il biennio 1935-1936 l’iscrizione all’Università di Roma perché ha presentato domanda per il Ministero dell’Africa Italiana. Riporta poi l’iscrizione all’Università di Bologna dove si diploma ingegnere il 12 novembre 1937. Dal 16 febbraio 1936 promosso Tenente, viene assegnato in servizio presso il Ministero dell’Africa Italiana e trasferisce la residenza a Roma dove risulta iscritto nel ruolo “non assegnati” (in quanto in forza al Ministero .n.d.r.) della forza in congedo del Distretto militare di Littoria “verificato il 24 novembre 1938”.
Richiamato alle armi dal Regio esercito nel gennaio 1941, lascia la specialità “alpina” ed assegnato ad un reparto di sussistenza e logistica, viene inviato nella “colonia italiana“ di Rodi nel Mare Egeo dell'Arcipelago del Dodecaneso. Nel 1942 con la promozione a Capitano transita poi ad una sezione di artiglieria del 10° Rgt. Fanteria “Regina” dislocato nella vicina isola di Coo ed assume il comando di una compagnia mitraglieri costieri.
Con gli eventi legati all’armistizio dell’8 settembre 1943, il reparto italiano si allea con gli inglesi (ex nemici ora amici) già presenti in zona, per contrastare un eventuale sbarco dei tedeschi, ora nemici. Nonostante la battaglia intrapresa, lo sbarco avviene ed i difensori sono fatti tutti prigionieri. Per gli ufficiali vi è l’immediata condanna a morte, cosa che avviene il 9 ottobre mediante fucilazione.
Nel dopoguerra l’apposita commissione gli riconosce la qualifica di partigiano combattente dal 9 settembre 1943 al 9 ottobre 1943. I resti non sono stati mai identificati.