albo d’oro degli alpini bolognesi romagnoli

8 settembre 1943-25 aprile 1945 : "gli alpini e artiglieri da montagna CADUTI su fronti opposti"

il romagnolo alpino Sebastiano Sangiorgi
di Giuseppe Martelli

pubblicato il 1° aprile 2022

Rileggendo e catalogando gli oltre ormai raggiunti 9.000 ruoli matricolari ritrovati nelle continue ricerche dedicate al nostro territorio, sono stato particolarmente colpito dalla figura di Sebastiano Sangiorgi, combattente e reduce della Grande Guerra, poi per scelta, impegnato nella lotta antifascista fino al sacrificio della vita, del quale desidero proporre la figura rinnovandone il ricordo “per non dimenticare”.

 

Sebastiano Sangiorgi nasce l'11 ottobre 1882 a Solarolo (Ravenna), dove svolge la professione di vetturale.


il ruolo matricolare ritrovato nel corso delle ricerche

Chiamato alla visita di leva il 28 giugno 1902 viene lasciato in congedo illimitato essendo di 3ª categoria.

Chiamato alle armi per mobilitazione generale il 13 luglio 1916 viene assegnato al 7° Rgt. Alpini ed inviato al fronte in zona dichiarata in stato di guerra.

Il 17 giugno 1917 transita all'8° Rgt. Alpini Btg. "Monte Arvenis" dove trova come cappellano militare il bolognese don Amedeo Girotti di Calderara di Reno, poi socio della sezione.
Il 4 dicembre 1917 rimane gravemente ferito nei combattimente sul Monte Solarolo ed inviato in successiva licenza di convalescenza di sei mesi al termine dei quali rientra al reparto dispiegato nelle tricee della Montagnola (zona di Valdobbiadene).

Con la conclusione della guerra rientra al Deposito dell'8° Alpini per proseguire il servizio in tempo di pace. Il 28 maggio 1919 viene mandato in licenza straordinaria di convalescenza in attesa degli accertamenti medici sul suo stato di salute.

Il 16 aprile 1920 viene inviato "ufficialmente" in congedo con assegno rinnovabile per tre anni perchè riconosciuto temporaneamente inabile al servizio militare.

Il 20 giugno 1931 viene ripristinato nella posizione di congedo illimitato e dichiarato abile al servizio militare.

Il 10 aprile 1945 le truppe naziste stanno ritirandosi ed affrontano un duro scontro armato con i partigiani. Per rappresaglia e per rallentare l'avanzata degli Alleati, minano la torre manfrediana dove sono rifugiati una trentina di cittadini con donne e ragazzi.

Prima di lasciare Solarolo fanno brillare le mine che sepelliscono i trenta concittadini chiusi all'interno (27 riconosciuti, tre ignoti non riconosciuti) e fra i 27 riconosciuti, fra i citati nella lapide ricordo, compare il nome di Sangiorgi Sebastiano...

Il 27 gennaio 2012 il comune di Solarolo è stato insignito della medaglia d'argento al merito civile con la seguente motivazione: “La popolazione del piccolo centro, di rilevante importanza strategica, partecipava con eroico coraggio alla guerra di Liberazione. Esponendosi alle ritorsioni delle truppe nazifasciste, sopportava sacrifici, distruzione e pesanti bombardamenti, offrendo alla causa della libertà un numero elevato di vittime e ingenti danni materiali. Fulgido esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. 1944 - 1945 / Solarolo (Ravenna)”