storia
del territorio bolognese romagnolo
La
medaglia d'Oro al valor militare Ten. Col. Goffredo Zignani:
un fiero alpino romagnolo nato a Roma...
di Giuseppe Martelli
pubblicato il 15 novembre 2010
Nel
corso delle ricerche per la pubblicazione sul sito delle biografie
di tutte le medaglie d'Oro al valor militare "alpine", è
emersa la figura del Ten. Col. Goffredo Zignani, di famiglia romagnola,
nato Roma e quindi assegnato per Statuto dell'Ass. Naz. Alpini nel Medagliere
della Sezione di Roma, ma che ha sempre "sentito" il forte legame
della terra d'origine e qui, a Castiglione di Ravenna, è sepolto
nella tomba di famiglia. Pur nel rispetto dello Statuto associativo,
ne abbiamo comunque voluto rinnovare orgogliosamente la memoria indicandolo
come "un fiero alpino romagnolo".
Alpino alla Scuola Allievi Ufficiali
di complemento di Verona nel 1924. |
Goffredo
Zignani nasce a Roma il 3 ottobre 1904 da genitori romagnoli originari
di Castiglione di Ravenna. Si erano trasferiti nel Lazio nel 1895
accogliendo una offerta di lavoro governativa per la bonifica dell'area
di Fiumicino. Completati i lavori rimangono nel Lazio, dove certamente
vi erano più possibilità di lavoro, si trasferiscono
a Roma ed aprono una trattoria nel quartiere Trastevere. Qui appunto
nasce il primogenito Goffredo. Conseguita la licenza in fisico-matematica
nell'Istituto Tecnico "Leonardo da Vinci", il 15 ottobre
1924 viene arruolato per il servizio militare di leva ed inviato al
Deposito del 3° Rgt. artiglieria da montagna a Gorizia da cui
viene inviato, per il suo titolo di studio, alla Scuola allievi ufficiali
di complemento di Verona.
Sottotenente al Gruppo "Bergamo"
nel novembre 1925.
|
Concluso
il corso il 31 agosto 1925 e promosso Sottotenente di complemento,
viene assegnato per il servizio di prima nomina al Gruppo "Bergamo"
del 2° Rgt. artiglieria da montagna, 2^ Brigata Alpina. Attratto
dalla vita militare partecipa al concorso per essere ammesso al 108°
Corso dell'Accademia di Artiglieria e Genio di Torino alla quale viene
ammesso il 4 novembre 1926. Promosso Tenente nel servizio permanente
effettivo, viene assegnato nel 1929 al 30° Rgt. Artiglieria da
Campagna di stanza a Brescia e nel 1933 trasferito, quale istruttore,
all'Accademia di Artiglieria e Genio di Torino. Promosso Capitano
nel 1935 a seguito di un concorso a scelta per titoli ed esami (9
promossi su 600 partecipanti), l'anno successivo lascia l'Accademia
per frequentare il 66° Corso dell'Istituto Superiore di Guerra,
sempre a Torino. Nel 1935 si sposa a Milano con Celeste Morandi, bella
ragazza romagnola di Castiglione di Ravenna conosciuta durante i numerosi
soggiorni nel paese dove è stata conservata la casa di famiglia,
e dal loro matrimonio nascono due figli (1) e (2).
Ultimato il corso alla Scuola di Guerra, nell'estate del 1939 viene
destinato per il servizio di Stato Maggiore al Comando del IV Corpo
d'Armata di Milano (3) dove rimane anche con la promozione
a Maggiore conseguita il 1° gennaio 1940. Pochi mesi dopo, con
l'entrata in guerra dell'Italia, partecipa dal 20 al 25 giugno alle
operazioni svoltesi alla frontiera occidentale alpina (fronte francese)
quale ufficiale di collegamento con il Comando di una Divisione, meritando
dal Comandante del Corpo d'Armata Gen. Camillo Mercalli un "encomio
solenne" per .....attività instancabile ed alto
spirito di sacrificio..... Nel novembre 1940 sbarca in Albania
sempre con il Comando del IV Corpo d'Armata per partecipare alle operazioni
sul fronte greco-albanese quale Capo Ufficio Operazioni. Nelle difficili
giornate del 25-29 gennaio 1941 in località Chiaf e Bubesit,
si mette ancora una volta in luce e guadagna una medaglia di bronzo
al valor militare perchè......"Durante quattro giorni
di accaniti combattimenti, cui partecipava con i fanti, accortosi
che un reparto di ala stava per essere sopraffatto dal nemico, riuniva
alcuni elementi, li conduceva al contrattacco e, malgrado la violenta
reazione, ripristinava la situazione".
4 dicembre 1941 - Piazza di Oleggio, Novara. Il C.te del 1°
Gruppo del
17° Rgt.
Art. "Sforzesca" , Magg. Zignani presiede la cerimonia
religioso-militare in
onore di Santa Barbara Patrona degli Artiglieri.
|
Nel maggio
1941 gli viene affidato, in Albania, il comando del 1° Gruppo
del 17° Rgt. Artiglieria della Divisione di fanteria da montagna
"Sforzesca" con il quale, nell'estate successiva, rientra
in patria, a Oleggio. Dopo la promozione a Tenente Colonnello, avvenuta
il 1° gennaio 1942, viene trasferito al Ministero della Guerra
quale elemento costitutivo dello Stato Maggiore Esercito. Il 25 maggio
1943 riparte di nuovo per l'Albania in quanto assegnato al Comando
Superiore delle Forze Armate di Albania quale Capo Ufficio di Stato
Maggiore della 9^ Armata di stanza a Tirana. Sopravvenuto l'armistizio
dell'8 settembre 1943 e trovatosi in aperto dissidio con alcune direttive
impartite dal Comando d'Armata che in pratica era una resa ai tedeschi,
reagisce con la decisione di allontanarsi dall'Armata con altri compagni
e raggiungere le montagne dove agivano formazioni partigiane. Messosi
a disposizione del nuovo Comando militare italiano il cui nerbo era
costituito dalla Divisione "Firenze" del Gen. Arnaldo Azzi,
che raccoglieva molte delle truppe italiane decise a restare fedeli
al Re e combattere i tedeschi e che agivano d'intesa con il Comando
generale partigiano albanese, ne viene subito nominato Capo di Stato
Maggiore. Ai primi di ottobre, su sua richiesta, gli viene affidato
il comando del 1° Battaglione Volontari italiani e dai suoi uomini
è subito apprezzato per le capacità di animatore e trascinatore,
ufficiale capacissimo e comandante esemplare, soldato fra i soldati
sempre in prima linea per rendersi conto personalmente delle varie
situazioni da affrontare. Il 9 novembre, durante una marcia di trasferimento
nella valle di Peza, fra Tirana e Elbasan, il reparto viene intercettato
dai tedeschi intenzionati ad annientare le "unità residue".
Il Cippo al Monastero di San
Giovanni ad Elbasan. |
Una delle ultime immagini, con
il grado di Ten. Col. di Stato
Maggiore |
L'impari
forza numerica si rivela subito fatale per gli italiani ed in breve
la colonna viene circondata ed il comandante Zignani catturato. Condotto
ad Elbasan ed imprigionato nelle carceri, il 16 (o 17) novembre viene
condotto presso il Monastero di San Giovanni, sede di un comando tedesco,
dove viene sottoposto ad interrogatorio per conoscere o meglio strappare
informazioni sulle truppe e sui partigiani operanti nella zona e loro
dislocazioni. Al netto e ripetuto rifiuto, pur consapevole che questo
lo avrebbe portato alla fucilazione, viene infine condotto seminudo,
perchè depredato dei vestiti e delle scarpe per ulteriore spregio,
davanti al plotone di esecuzione e fucilato. L'esempio della sua eroica
figura ed esemplare contegno per tenere alto l'onore dell'esercito
e della Patria fino al supremo sacrificio, ne determinano la concessione
della più alta decorazione al valor militare: la Medaglia d'Oro
"alla memoria". Successivamente, nel 1997, anche lo Stato
albanese ha voluto rendere onore alla sua memoria conferendogli la
Medaglia d'Oro dell'Aquila al valor militare albanese.
Castiglione di Ravenna, 9 settembre 1962. Il Gen. Umberto Borla,
Segretario
Generale dell'Esercito, pronuncia l'orazione funebre. |
Le
spoglie, riportate in Italia nel 1962, sono inumate nella tomba di
famiglia a Castiglione di Ravenna. Alla cerimonia che si svolge il
9 settembre con un "funerale di Stato", sono presenti oltre
30 generali con il Segretario Generale dell'Esercito Umberto Borla,
un Gruppo del 17° Rgt. Artiglieria rende gli onori e la funzione
religiosa viene officiata dal Vescovo di Ravenna. Sono inoltre presenti
il Sindaco, la vedova con i due figli, molte autorità civili
e militari ed una numerosissima partecipazione popolare. Nell'occasione
vengono intitolate alla memoria della M.O. Ten. Col. Goffredo Zignani,
la via dove è ubicata la casa di famiglia e la Scuola Media.
Successivamente, esattamente il 30 novembre 1983, con foglio d'ordini
n° 15 del Ministero della Difesa, alla sua memoria viene intitolato
anche il "Comprensorio militare Piazza Zama - Via Etruria"
- a Roma.
(1)
Alberto Zignani, il primogenito, seguendo le orme del padre ha fatto
delle stellette una ragione di vita. Nato nel 1938 a Roma, nel 1952
a 14 anni entra alla Scuola Militare della Nunziatella, quindi all'Accademia
Militare di Modena e infine alla Scuola di Applicazione di Torino.
Da Tenente e da Capitano ha svolto servizio presso il Reggimento di
Artiglieria a Cavallo di Milano ed il 27° Reggimento di Artiglieria
di Udine. Nel biennio 1964-1965 è istruttore degli allievi
ufficiali all'Accademia di Modena quindi nel quadriennio successivo
ha frequentato il corso della Scuola di Guerra per proseguire poi
gli studi presso l'Istituto Stati Maggiori Interforze. Nei sei anni
successivi, con il grado di Maggiore, ha svolto servizio presso l'Ufficio
Programmazione e Bilancio dello Stato Maggiore della Difesa. Nel 1978
con la promozione a Tenente Colonnello gli è affidato il Comando
del 28° Gruppo di Artiglieria da Campagna "Livorno".
Nel 1981 promosso Colonnello ha il Comando del Reggimento Artiglieria
Cavallo di Milano e successivamente l'incarico di Capo dell'Ufficio
di Stato Maggiore del Segretariato Generale della Difesa. Generale
di Brigata nel 1986, ha comandato per due anni la Brigata Motorizzata
"Aosta" in Sicilia quindi ha diretto l'Ufficio Generale
Pianificazione e Programmazione Finanziaria dello Stato Maggiore Esercito.
Generale di Divisione nel 1992, ritorna a Modena come Comandante dell'Accademia
Militare fino al gennaio 1995, quando promosso Generale di Corpo d'Armata
è chiamato a dirigere la Direzione Generale della Motorizzazione
presso il Ministero della Difesa. Nel settembre 1996 con la quarta
stelletta, assume l'incarico di Segretario Generale della Difesa e
Direttore Nazionale degli Armamenti. Dal 28 marzo 2001 è Comandante
generale della Guardia di Finanza fino al 16 ottobre 2003. Posto in
ausiliaria risiede a Castiglione di Ravenna nella casa di famiglia.
(2)
Luciano Zignani, il secondogenito, nato nel 1940 a Milano, entra nel
1955, a 15 anni, alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli.
A differenza del fratello, trae da questa esperienza – pur giudicata
positiva – il convincimento di non essere “tagliato” per la vita militare.
Conseguita la Maturità liceale nella Scuola Militare, si iscrive
all’Università di Bologna. Conseguita la laurea in Economia
e Commercio, entra nel mondo tipicamente romagnolo delle cooperative
dove percorre rapidamente tutto il “cursus honorum” fino ad assumere,
nel 1988, la carica di Presidente nazionale dell’Associazione Generale
delle Cooperative Italiane (A.G.C.I.), incarico che detiene fino al
1996 quando rientra in Romagna assumendo nuovi incarichi dirigenziali
nel movimento cooperativo.
E’ sposato, ha una figlia e vive a Castiglione di Ravenna. (3)
Il Corpo d'Armata di Milano è sempre stato storicamente il
III (3°). Il Comando del IV (4°) Corpo d'Armata (alpino) era
stato trasferito dal 1° settembre 1939 a Milano in vista dell'apertura
delle ostilità, l'entrata in guerra dell'Italia, che aveva
quale primo obiettivo le Alpi Occidentali francesi.
Questa
biografia è stata resa possibile grazie all'iniziativa dell'amico
e collaboratore Dott. Mario Gallotta di Ferrara, che con
tenacia ed impegno è riuscito a rintracciare e contattare il
figlio Gen. Alberto Zignani, il quale con grande disponibilità
ha messo a disposizione una ricca e preziosa documentazione da cui
è stata tracciata questa rinnovata e più accurata biografia,
alla quale ha collaborato indicando nuovi inediti dettagli, che completa
quanto già pubblicato nel novembre 2005 in altra parte del
sito, vedi pagina - la
M.O. Col. Goffredo Zignani -
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