alpini del territorio bolognese romagnolo

il Sottotenente alpino Giorgio Sternini : volontario negli alpini poi partigiano....

di Giuseppe Martelli

pubblicato il 1° aprile 2019

Rileggendo e catalogando gli oltre 5.000 ruoli matricolari ritrovati nelle continue ricerche dedicate al nostro territorio, sono stato particolarmente colpito dalla intensa vita di Giorgio Sternini, volontario alpino del Guf (gioventù universitaria fascista), poi per scelta nella lotta partigiana, che desidero onorare rinnovandone il ricordo “per non dimenticare”.

 


Sergente a Belluno

Giorgio Sternini era nato a Bologna il 17 settembre 1921. Come tanti coetanei, dopo il liceo classico si iscrive all'Università, aderisce al GUF (Gioventù Universitaria Fascista) e partecipa alla varie attività.


il ruolo matricolare rintracciato

Iscritto all’Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia, il 12 aprile 1940 viene chiamato alla visita di leva ed è ammesso al ritardo di un anno in quanto studente universitario. Il 27 febbraio 1941 interrompe gli studi perchè chiamato a svolgere il servizio militare ed è inviato a frequentare il corso obbligatorio per universitari di Allievi Ufficiali presso la Scuola Centrale Militare di Alpinismo ad Aosta dove arriva il 1° marzo assieme ad una trentina di universitari bolognesi o paesi della provincia, oltre ad una decina di romagnoli e un paio di ferraresi. (1)

Promosso Caporale il 16 aprile quindi Sergente il 16 giugno, è inviato a prestare servizio presso il 7° Rgt. Alpini a Belluno. Con i gradi di Sergente allievo ufficiale, viene quindi comandato dal 3 settembre alla scuola allievi ufficiali di Avellino dove consegue il 15 febbraio 1942 il grado di Sottotenente degli alpini ed inviato per prestare servizio di prima nomina all’11° Rgt. Alpini. Non avendo un sufficiente numero di esami per diventare ufficiale medico, rimane in servizio presso il Deposito dell’11° Alpini a Trento.

Questa sua militanza e "vicinanza alle idee politiche del momento" cadono con gli avvenimenti del 25 luglio 1943 che vedono la fine del fascismo e l'arresto di Mussolini e si rafforzano dopo l'8 settembre con lo sbandamento generale (anche del Regio Esercito) e "l'occupazione" dell'Italia da parte degli ex alleati tedeschi ora divenuti nemici, ma nuovamente alleati con il rinato partito fascista della Repubblica Sociale Italiana.

Con gli avvenimenti legati all l’8 settembre 1943, nel frattempo era già rientrato a Bologna usufruendo di una licenza, non ritorn al reparto e presta servizio sanitario come interno presso l’ospedale Sant’Orsola, dove già esiste una "cellula antifascista" ed aderisce alle formazioni partigiane. Nella primavera del 1944 diviene commissario politico della brigata Stella rossa Lupo. Il 29 ottobre 1944, sfuggito all’eccidio di Marzabotto, raggiunse la 63ª brigata Garibaldi Bolero nella zona di Monte Capra, Casalecchio di Reno. Il 7 novembre partecipa alla battaglia di Porta Lame come commissario politico della 7ª brigata GAP Garibaldi Gianni. Il 18 aprile 1945, accasermato in una casa disabitata e in attesa di entrare in azione, viene sorpreso dallo scoppio di munizioni e rimane gravemente ferito perdendo un'occhio (13 patrioti morirono). Riconosciuto partigiano con il grado di Maggiore dal 1° maggio 1944 alla Liberazione.

Consigliere del primo consiglio comunale del 19 dicembre 1945, non come politico, non essendo tesserato a nessun partito, ma come rappresentante designato dell'Ass. Naz. Partigiani d'Italia. Ripresi gli studi universitari “finalmente” si laurea il 26 giugno 1946 e viene assunto presso l’ospedale Sant’Orsola.

Il 17 febbraio 1955 lascia l’ospedale Sant’Orsola in quanto vince per concorso la nomina a primario dell’ospedale Cà Foncello di Treviso. Durante il periodo trevigiano è autore di numerose pubblicazioni medico scientifiche.

Andato in pensione nel 1981 si trasferisce a Venezia dove muore il 9 settembre 1985.

 


(1) in altra parte del sito è pubblicata una pagina che ricorda tutti i suoi commilitoni del corso di Aosta, al link : Aosta 1941