residenti illustri nel territorio bolognese romagnolo

Il Generale alpino Carlo Sassi, Presidente del Tribunale Militare di Bologna
di Giuseppe Martelli

pubblicato il 1° settembre 2019

 

Nel corso di recenti ricerche sui "Generali alpini" cioè quei Generali che hanno prestato servizio anche nelle Truppe Alpine, dal 1872 (data di costituzione del nostro Corpo) fino al 1933, data di pubblicazione dell'Enciclopedia Militare, fonte della ricerca, ho ritrovato fra gli oltre centosettanta nominativi rintracciati, che alcuni hanno svolto servizio per un certo periodo a Bologna e quindi anche risieduto, fra questi vi è il Generale Carlo Sassi del quale ne propongo una breve biografia come "notizia storica" legata al nostro territorio.

 

Carlo Sassi nasce a San Martino in Pesilis (Campobasso) il 7 novembre 1872 (lo stesso anno di nascita del corpo degli alpini). Attratto dalla vita militare nel 1890 entra all'Accademia Militare di Modena e nel 1892 viene nominato Sottotenente nella specialità artiglieria. Prosegue quindi la carriera presso l'Accademia di artiglieria di Torino e nel 1895 con il grado di Tenente transita negli alpini.
Nel biennio 1911-1912 con il 1° Reggimento Alpini e con il grado di Capitano comandante di compagnia, prende parte alla guerra italo-turca in Libia nel corso della quale viene decorato di due medaglie al valor militare. La prima è la medaglia di bronzo così motivata : "Per l'energia ed il coraggio dimostrati al comando della compagnia in combattimento". Margheb, 27 febbraio 1912. La seconda è la medaglia d'argento così motivata :"Alla testa della sua compagnia, la trascinò con slancio ed energia in assalto alla baionetta, ove cadde gravemente ferito". Misurata, 8 luglio 1912. Rimpatriato per convalescenza, nel 1913 riprende regolare servizio.

Allo scoppio della Grande Guerra entra nel conflitto con il grado di primo capitano, sempre con il 1° Reggimento alpini, e già nell'agosto 1915 merita la medaglia di bronzo al valor militare così motivata : "Durante un attacco avvolgente contro importante posizione nemica, guidava, con perizia, la propria compagnia, attraverso terreno aspro e difficile, portandola, con rapida e ardita decisione, a sorprendere ed a catturare il presidio avversario e determinando, così, la caduta della posizione stessa, senza gravi sacrifici di sangue". Monte Cukla, 23 agosto 1915. Promosso Maggiore nel 1916, quindi Tenente Colonnello nel 1917, lascia gli alpini in quanto gli è affidato il comando del 99° Reggimento di fanteria. Mette ancora una volta in luce le spiccate qualità di comandante e, nel corso di aspri combattimenti del 18-25 agosto 1917 a Castagnevizza, viene nuovamente decorato con un'altra medaglia d'argento. Promosso nel 1918 al grado di Colonnello, poco dopo rientra negli alpini per assumere il comando del 2° Gruppo alpini mobilitato per l'Albania. Nell'agosto 1919 parte per quel fronte, ha alle proprie dipendenze il Btg. "Dronero", il Btg. "Saluzzo", il Btg. "Intra" e la 227ª compagnia mitragliatrici. Situazione difficile quella albanese con ripetuti scontri armati contro bande di ribelli albanesi, che si protraggono fino a quello decisivo di Vallona che vede impegnati gli alpini da maggio ad agosto. Per il valore di comandante dimostrato anche in questo frangente, viene insignito dal Re della prestigiosa onorificenza di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia con la magnifica motivazione : “Comandante del 2° Gruppo Alpini, in situazione assai difficile, dette brillante prova di attività feconda, intelligente, appassionata, di tenace valore e di spirito di sacrificio. Coadiuvò in modo assai efficace il comando della difesa, dimostrando in modo spiccato perizia e valore". Valona, 17 maggio, 16 agosto 1920.
Alla fine di agosto 1920 con la firma dell'armistizio, rientra con i provati superstiti in Italia.


cartolina realizzata in occasione della cerimonia di
inaugurazione del monumento ai caduti del 7° Alpini.
A sinistra il palco per il Re, a destra si vede il monumento.
Particolare delle figure.

Dall'ottobre 1920 al maggio 1927 gli è affidato il comando del 7° Reggimento alpini a Belluno.


da L'ALPINO del 15 giugno 1926

Di questo periodo rimane un vivo ricordo dei suoi "valori alpini", lui napoletano di nascita ma appassionato amante della montagna, valori espressi anche ed in particolare nella realizzazione, all'interno della caserma "Tommaso Salsa" del significativo Monumento al 7° Reggimento alpini. Un anziano indica la via da seguire e i nuovi confini dell'Italia alla giovane recluta. Il monumento, voluto per sua espressa volontà, viene inaugurato domenica 23 maggio 1926 con un imponente manifestazione che vede la presenza di Sua Maestà il Re ed oltre cinquemila alpini provenienti da tutte le Regioni. All'evento, anche per la presenza del Re, vengono dedicate quattro intere pagine su L'ALPINO del 15 giugno 1926. Fra le cronache che caratterizzano le varie cerimonie, trovano spazio anche le parole di saluto del comandante il 7° alpini Col. Sassi, rivolto a S.M. il Re.

L'anno successivo, 1927 e fino al 1930 è Colonnello comandante il distretto militare di Bassano del Grappa.

 

Promosso Generale di Brigata nel 1930 arriva nella nostra Bologna come Ispettore di mobilitazione della Divisione militare.
Quasi contemporaneamente arriva anche il nuovo comandante del Corpo d'Armata, il "Generale alpino" *Ottavio Zoppi. Nel 1933 assiste al cambio di comandante del Corpo d'Armata con il passaggio delle consegne fra il Generale Ottavio Zoppi ed il nuovo comandante, il "Generale alpino" *Arturo Vacca Maggiolini. Nel biennio 1937-1938 ha un'altro "collega penna nera" è il "Generale alpino" *Claudio Trezzani. E' certamente un particolarissimo periodo "alpino" vissuto dalla nostra Sezione che si ritrova contemporaneamente sul territorio ben tre "Generali alpini".

 


da L'ALPINO del 1 marzo 1934

Nel 1934 promosso Generale di Divisione, viene nominato presidente del trubunale militare territoriale di Bologna, ne da notizia L'ALPINO del 1° marzo. Il mandato si conclude nel febbraio 1937, ne da notizia L'ALPINO del 15 febbraio che indica anche il suo successore nella persona nel Generale Vittorio Marangio.

Nonostante accurate ricerche non ho trovato traccia di ulteriori notizie sulla sua carriera militare. Infatti, nel ricordo biografico pubblicato all'indomani della morte, l'autore mette in evidenza che la nomina a presidente del Tribunale Militare in pratica, trascrivo testualmente -.....fu promosso Generale di Divisione, nel 1934, ma destinato a far vacanza e cioè praticamente eliminato dal comando. In pratica non è più un militare e viene iscritto d'ufficio nel "ruolo mobilitazione".
Un'altra "curiosità" legata a quel particolare momento storico; durante il periodo di presidente del Tribunale MIlitare, ha alle dipendenze, fra i vari giudici, l'avvocato militare Maggiore degli alpini *Giovanni Fincato, che poi cadrà nelle fila della Resistenza, decorato di Medaglia d'Oro al valor militare.

Dimenticato o volutamente dimenticato, vive quindi i tragici eventi della guerra dall'esterno.


Si spegne il 18 luglio 1955 a Meta di Sorrento (Napoli). Su L'ALPINO di luglio-agosto 1955 compare un sentito necrologio di comiato con le principali notizie biografiche.

 

 


* il Generale Ottavio Zoppi è ricordato in altra parte del sito al link : generale Zoppi Ottavio
* il Generale Vacca Maggiolini Arturo è ricordasto in altra parte del sito al link : generale Vacca Maggiolini Arturo
* il Generale Claudio Trezzani è ricordato in altra parte del sito al link : generale Trezzani Claudio
* il Ten. Colonnello Giovanni Fincato è ricordato in altra parte del sito al link : M.O. Fincato Giovanni