rassegna stampa da L’ALPINO

periodico dell’Associazione Nazionale Alpini

La prima marcia sciatoria emiliana *
di Cesare Grattarola *

pubblicato il 1° ottobre 2010
testo trascritto da Giuseppe Martelli
dalla propria collezione cartacea de L'ALPINO

articolo pubblicato sul giornale associativo L’ALPINO n° 4 – 1° marzo 1926.

Il 31 gennaio u.s. si è svolta sul percorso Orsigna-Castelluccio la prima Marcia sciatoria Emiliana per squadre di tre componenti organizzata dalla Sezione Emiliana-Romagnola dell’ANA con il patrocinio del “Corriere dello Sport” di Bologna che ha dotato la gara di una ricca coppa. La manifestazione che comprendeva oltre 20 chilometri di percorso con 800 metri di dislivello ha avuto magnifico successo sportivo ed anche il pubblico non ostante che Giove Pluvio abbia gratificato partecipanti e pubblico di raffiche di pioggia.

Le fatiche di “Vaccarone” (1)
La gara è stata organizzata con competenza pari alla…testardaggine del buon “Vaccarone” (vulgo Avv. Berti) e doveva avere luogo lo scorso anno. Stante però la persistente e constatata latitanza di un elemento quasi indispensabile e cioè della neve i premi furono gelosamente archiviati, con parecchi numeri di protocollo, dal solertissimo segretario sezionale in attesa che le quasi montagne bolognesi si coprissero di uno strato decente di neve sia pur bagnata, fangosa e soltanto lontana parente di quella su cui abitualmente si adopera lo sci. Ad ogni modo la costanza dell’organizzatore ha saputo trionfare anche degli elementi contrari sia con l’accordarsi con i vari compilatori degli almanacchi popolari interessanti direttamente la regione (Barbanera e Sesto Carlo Baccelli) perché mettessero neve fra le previsioni di fine gennaio, sia riuscendo dopo adeguate pratiche propiziatrici e novene fatte dai vari cappellani scarponi della regione, a far trovare il percorso in condizioni rosee anche perché la neve di solito appena caduta prende sull’Appennino una tonalità indefinibile che rappresenta la via di mezzo fra il caffè-latte e il vestito scuro del presidente Reina. (2)
Il percorso, abbastanza duro, fu segnato dallo stesso Vaccarone il giorno precedente, che poi, sia pur usufruendo in parte del treno, fu costretto a ritornare ad Orsigna per dare le partenze e costituire la squadra di coda con alcuni non ben identificati valligiani o giù di lì.
Il segretario sezionale trasferitosi per la occasione sulle tranquille rive del Garda per potere da un così lontano punto di vista meglio vedere nel suo insieme l’organizzazione della gara ha ceduto dopo maturo esame ad eroica deliberazione le chiavi dell’archivio al fratello minore e così si è avuto il perfetto funzionamento del binomio Stagni Sandro e Alberto, concordia commovente e in ragione diretta alla distanza fra i due. Agli organizzatori, non sappiamo bene per quali scopi si aggiunse poi il caposquadra di una delle pattuglie dell’A.N.A. che con la scusa dell’organizzazione non si presentò alla gara pensando forse in cuor suo che certe cose è meglio vederle che farle.

Una buona affermazione

Il successo sportivo è stato brillante: 9 squadre iscritte; 7 partite ed una incompleta partita fuori gara; unica ritirata per un complesso di varie ragioni la squadra dell’A.N.A. II.
La 70ª Legione della Milizia si è affermata occupando il primo e il quinto posto; terza la squadra universitaria. Lo Sci-Club Bologna ha piazzato le sue squadre al quarto posto (2ª squadra) e al 7° (1ª squadra), mentre “dulcis in fundo” la squadra dell’A.N.A. si è piazzata al sesto posto.
Però va notato che i militi della 70ª Legione erano alleatissimi , ed hanno pienamente confermato le previsioni della vigilia date le possibilità di seguire i corsi istituiti dalla milizia ed anche data la possibilità di allenarsi collegialmente. Per gli altri concorrenti si può osservare che costretti a rubare agli affari ed al sonno il tempo ed a cercare i denari per la domenicale gita appenninica (di domenica poi la neve non è mai stata buona) non hanno potuto fare una affermazione collettiva notevole forse all’infuori della 2ª squadra dello Sci-Club riuscita 2° nella gara a tempo (la manifestazione comprendeva una gara a tempo ed una gara di stile). Non sono mancate però le brillantissime affermazioni individuali quali ad esempio quelle dei nostri Rubini e Suzzi. La squadra dell’A.N.A. però ebbe il caposquadra attardato da una ferita alla mano e che lasciato solo fu preso da una defaillance fisica e soprattutto morale.

L’appetito di Reina

Sul campo erano presenti parecchi pezzi grossi. Primo fra tutti se non come mole certo come autorità il presidente Reina che ebbe modo di farsi ammirare immediatamente oltrechè per l’indefinibile copricapo, anche per l’abilità con cui si sobbarcò alle noie della presidenza della giuria. Mancano notizie dirette sulla discesa da Castelluccio a Porretta ma si è avuto l’eco del suo appetito veramente scarpone e per di più in diretta relazione al grado occupato in una tappa a mezza via.
Fra i grossi per dimensione (e i maligni dicono anche grassi) troneggiava il presidente sezionale Seracchioli venuto appositamente da Parigi e che impiegò il tempo record di ore 3 a portarsi da Porretta a Castelluccio (km 7) ammirando in compenso il panorama ad ogni cento metri per quanto la nebbia fosse tale da non distinguere un albero a 20 metri di distanza. Le fatiche presidenziali furono completate dalle molte delusioni avute nella ricerca affannosa di un mulo che doveva dare il colore locale. In compenso ammiratissimo un enorme parapioggia naturalmente verde che per l’ultimo tratto nelle sapienti mani di Reina divenne buon propulsore per l’oramai venerando Seracchioli.
Notate le tendenze alpinistiche di Jacchia (3) che portò sulle spalle da Porretta a Castelluccio una slitta pestando con costanza la neve ghiacciata ed accorgendosi solo a viaggio ultimato che la slitta poteva essere molto e molto più comodamente trainata. Alvisi venuto appositamente da Imola con la gentile signora ebbe modo di dare esibizioni sciistiche a due di non comune abilità e mai coppia coniugale fu maggiormente concorde del cadere…come un sol uomo.
Fra le cadute che ad onor del vero furono numerosissime, ricorderemo fra le più classiche quelle di Seracchioli (ed ero uno…sciatore mormorava annaspando nella neve). Completavano i pezzi grossi Sandro Stagni e De Vecchi, il primo venuto ad ammirare il perfetto funzionamento della sezione (il segretario) il secondo sfoggiando un paio di scarpe quasi nuove in cerca degli sci relativi. Dei piccoli non parliamo. Per la cronaca i nostri concorrenti furono Fabbrini Rubini e Suzzi. (4)

 

Fra i discorsi di corridoio merita da essere segnalata la grave forme di infezione mentale che sta affliggendo il popolare Vaccarone sotto forma di garasciomania, e che dopo la manifestazione di domenica sta già organizzando la squadra dell’A.N.A. di Bologna per le prossime competizioni. La gara di domenica dicono i maligni dovesse servire per una croce. Domandiamo: e quelle future? Che lo facciano Gran Cordone?

GRATTAROLA




note aggiuntive di Giuseppe Martelli

* Nell’inverno del 1939, promosso dal C.A.I. (Club Alpino Italiano) di Bologna e dallo Sci Bologna, si svolse sulle nevi del nostro Appennino, al Corno alle Scale, una gara di sci alpinismo (per la cronaca vinta dalla pattuglia della Scuola Centrale Militare di Alpinismo di Aosta). Della manifestazione sportiva fu proposta anche una seconda edizione nel 1940 quindi concluse la sua brevissima storia a causa della guerra. Il 19 marzo 1966 la Sezione bolognese romagnola la riorganizzò e la ripropose, ma non essendo pervenuta memoria di precedenti lontane edizioni, la presentò quale 3° Trofeo Alto Appennino, considerando l’edizione 1939 quale 1° Trofeo. Questa ritrovata, gustosa ed in alcuni passi esilarante cronaca, conferma invece che già nel 1926 era stata organizzata e proposta dalla Sezione una gara, un…“1° Trofeo Alto Appennino” che ricollochiamo oggi nella nostra memoria fra le curiosità storiche.

Il simpatico disegno che arricchisce la pagina della rubrica sul giornale L’ALPINO è opera dell’artista ferrarese Nöel Quintavalle in arte Nöelqui. La sua figura è ricordata in questo sito. (Quintavalle Nöel)

 

*Cesare Grattarola, nato a Torino nel 1899, poi residente a Bologna ed iscritto al nostro Distretto militare, combattente con il grado di Tenente nel 1° Rgt. Alpini, decorato di croce di guerra. A Bologna ha insegnato come professore di tecnica commerciale al Regio Istituto Tecnico Commerciale "Marconi". Iscritto alla Sezione dal 1923, ne è stato consigliere dal 1927 al 1930. Nel 1932 ha ricoperto anche il prestigioso incarico di Segretario Generale del C.O.N.I. (Comitato Olimpico Nazionale Italiano). Richiamato con il grado di Capitano nella seconda guerra mondiale, ha svolto servizio in patria nel periodo 1940-1942 presso il comando dell'8° Rgt. Alpini. Deceduto a Bologna per malattia il 28 dicembre 1944.
Per ulteriori notizie biografiche aprire sul sito la pagina : Grattarola Cesare

Dello stesso autore era già stato publicato un'altro articolo comparso su L'ALPINO del 15 ottobre 1931. ("Messa al Contrin")

 

(1) Vaccarone era il soprannome dell’Avv. Gaetano Berti, socio fondatore delle Sezione, prematuramente scomparso nel 1931, la cui figura è ricordata in questo sito. (Berti Gaetano)
(2) Giuseppe Reina, milanese, socio fondatore dell’Ass. Naza. Alpini e Presidente Nazionale nel 1925 (alla gara era in questa veste), due mesi dopo trasferito a Bologna accetterà di essere eletto Presidente della Sezione. La sua figura è ricordata in questo sito. (Reina Giuseppe)
(3) Mario Jacchia, socio fondatore della Sezione, poi partigiano combattente, medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria”. (Jacchia Mario)

(4) i nomi di battesimo erano: Fabbrini Vittorio, Rubini Amleto, Suzzi Arnaldo.